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EMILIO SALATINO – FEDELE SIRIANNI
QUEI BINARI IN MEZZO AI PINI
STORIA DELLE FERROVIE SILANE
Descrizione
...Nella narrazione gli autori fanno giustizia rispetto ai tanti pregiudizi ed ai facili stereotipi che ancora oggi mortificano ingiustamente una regione, la Calabria, che è rappresentazione straordinariamente completa delle bellezze della Terra, arricchita da diffuse testimonianze artistiche e monumentali frutto di un percorso storico millenario. Dalle lotte descritte nel libro, finalizzate alla costruzione dell’infrastruttura ferroviaria silana, si deduce una forte volontà di riscatto e di progresso sociale da parte delle popolazioni del territorio, non certo rassegnazione e sottomissione.
Montagne, fiumi, laghi, boschi, fauna, ecc…., in Sila è possibile ammirare tutti gli aspetti della natura, ma proprio questa grande bellezza, modellata da un territorio a volte aspro, ha rappresentato nel contempo valore e limite di uno sviluppo purtroppo realizzatosi solo in maniera parziale.
Nello stupendo contesto territoriale in cui è immersa, la ferrovia silana, che ho avuto la grande fortuna di conoscere da bambino e apprezzare successivamente, in qualità di ispettore ministeriale, nel corso delle visite tecniche di controllo dell’infrastruttura, ha rappresentato uno strumento di connessione del territorio al resto della regione e dell’Italia, essendo stata garantita per decenni la mobilità delle cose e delle persone, spesso, purtroppo, anche per tristi flussi migratori.
Non posso non ricordare la mia prima volta sul trenino, appena undicenne, incollato al finestrino dell’automotrice attraverso il quale si proiettava, come su uno schermo cinematografico, l’accattivante bellezza di paesaggi infiniti, immagini accompagnate da una singolare colonna sonora scandita dal battito cadenzato delle ruote sui giunti del binario ……… quanta poesia!
Purtroppo l’avvento di altri sistemi di mobilità e la mancata percezione della necessità di adeguare tecnicamente, per quanto possibile ed in maniera graduale, l’infrastruttura ferroviaria silana alle nuove esigenze sociali e di sviluppo di una società che ha incominciato a correre sempre più velocemente, hanno determinato una triste agonia che poteva forse, in parte, essere attenuata.
Fortunatamente oggi ci sono uomini coraggiosi che lottano, ognuno nel proprio ruolo, per rilanciare il trenino della Sila, uomini ai quali dico solo: "non mollate!!!!". Esistono esempi vincenti in altre parti di Italia e del mondo, vi è un rinnovato interesse per le ferrovie turistiche e la natura, occorre convincersi dell’importanza di questa risorsa e valorizzarla con idee nuove, onde permettere una reale simbiosi con le straordinarie potenzialità della Sila.
Qualche altra considerazione sul libro; si coglie, nei testi e nelle immagini, la passione ed il cuore di Don Emilio e Fedele, le radici profonde del loro legame con la Sila, un desiderio autentico di condividere, con il lettore, attraverso una rigorosa ricostruzione storica ed immagini di struggente bellezza, le emozioni, i ricordi, i momenti belli e quelli meno belli, il tutto sostenuto dalla tenace volontà di salvaguardare un passato ricco di esperienze ed insegnamenti al fine di proiettarlo, attraverso un presente difficile e spesso segnato da amare sofferenze, in un futuro nel quale non si potrà e non si dovrà dimenticare...
Ing. Vito Pascale